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Come viene fatta una corretta diagnosi della parodontite?

Il processo diagnostico della parodontite è un processo molto chiaro, che è stato recentemente classificato dalla disciplina, e richiede una precisa procedura da parte del parodontologo: “il sondaggio parodontale”.

Lo screening avviene attraverso l’utilizzo della sonda parodontale, uno strumento estremamente sottile e piccolo, calibrato per misurare lo spazio tra dente e gengiva al livello del millimetro, in sei zone per ogni dente. Facendo scorrere la sonda lungo il solco gengivale il parodontologo riesce a capire quanto è profondo lo spazio tra dente e gengiva per capire se si è formato un distacco gengivale e se vi sono quindi le così dette "tasche” o “sacche” gengivali. Il tutto in modo assolutamente indolore.

Sonda Parodontale (nel mezzo)
Sonda parodontale (nel mezzo)

 

Se dallo screening parodontale risulta che lo spazio tra dente e gengiva non rientra nei parametri della normalità (cioè è maggiore di 3 millimetri), siamo in presenza di una forma di parodontite.

La stessa procedura viene adottata anche per la diagnosi della perimplantite,  un processo infiammatorio dei tessuti che circondano un impianto e che, se non trattata, determina il riassorbimento dell’osso fino alla perdita dell’impianto. Anche in questo caso se dal sondaggio parodontale vi sono perdite di sangue o emerge la presenza di sacche gengivali, siamo in presenza di periimplantite.

Una diagnosi precoce può tradursi in una significativa riduzione di severe complicanze, e consente di trovare una soluzione al proprio problema più facilmente, con maggiori sono i benefici e minori i danni.


 

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