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Parodontite e Alzheimer: Esiste un legame?

Parodontite: Di cosa si tratta

La malattia parodontale, o parodontite, è una patologia cronica infiammatoria che si sviluppa a carico dei tessuti di sostegno del dente che determina, se non trattata, la perdita degli elementi dentari stessi.

La parodontite è causata da un accumulo di batteri (il biofilm orale) che vanno a formare la placca ed il tartaro che possono essere presenti a livello del cavo orale. E’ la sesta patologia cronica più diffusa al mondo, e rappresenta la prima causa di perdita dei denti.

Tra i sintomi più frequenti si riscontra: sanguinamento gengivale, migrazione dei denti, mobilità dentale, recessioni gengivali.

Cos’è l’Alzheimer?

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa, cronica e progressiva, caratterizzata da un declino delle funzioni cognitive, con alterazioni della memoria, della capacità di pensare, comprendere ed eseguire operazioni, della capacità di apprendimento e del senso di orientamento; spesso il declino di queste funzioni è anticipato dalla perdita di controllo emotivo, dei comportamenti sociali e della motivazione.

E’ la patologia neurodegenerativa più frequente al mondo, e rappresenta circa il 70% dei casi di demenza.

Il legame tra Parodontite ed Alzheimer

La parodontite presenta una correlazione scientificamente provata con altre patologie sistemiche, quali diabete, ipertensione, sindrome metabolica, che rappresentano alcuni dei fattori di rischio controllabili scientificamente riconosciuti per l’Alzheimer, tra cui riscontriamo anche inattività cognitiva, obesità e inattività fisica, fumo, alcol e depressione.

Linee di ricerca molto recenti indicano come possa esistere un legame tra infezione ed infiammazione parodontale ed Alzheimer, anche se saranno necessari ulteriori studi ed approfondimenti per poter dimostrare scientificamente tale correlazione.

Nello specifico una revisione pubblicata nel 2018 ha evidenziato la presenza in pazienti affetti da patologie neurodegenerative di un maggior numero di casi severi di parodontite in confronto a pazienti non affetti da patologie neurodegenerative, oltre che una relazione direttamente proporzionale tra la progressione della malattia parodontale e quella dell’Alzheimer.

La connessione biologica prevalentemente analizzata si basa sul ruolo dei batteri parodontopatogeni (i batteri che causano la parodontite), che si sono dimostrati in grado di raggiungere il sistema nervoso centrale, e producendo citochine pro infiammatorie in grado di attraversare la barriera ematoencefalica andrebbero a contribuire alla distruzione delle funzioni cognitive, oltre a determinare un aumento dell’infiammazione cronica sistemica che risulta caratterizzato proprio dall’aumento del numero di citochine.

Nello specifico l’infiammazione cronica sistemica determina il rilascio di mediatori dell’infiammazione, che vanno a sostenere lo stato infiammatorio presente e vanno ad indurre anche la neuro degenerazione attraverso l’attivazione indiretta delle cellule responsabili della difesa immunitaria del sistema nervoso centrale (le microglia).

Studi condotti su pazienti con parodontite e affetti da Alzheimer dimostrano che tali pazienti abbiano avuto un declino cognitivo aumentato indipendentemente dalla condizione basale; pertanto il trattamento parodontale potrebbe essere un trattamento da consigliare nei pazienti affetti da Alzheimer, o comunque in generale come trattamento preventivo per le patologie neurodegenerative (Ide et al., 2016).

Il secondo meccanismo di correlazione analizzato studia la colonizzazione da parte di batteri parodontopatogeni, soprattutto Porphiromonas gingivalis, e delle sue proteasi tossiche, del sistema nervoso centrale (il batterio e le sue proteasi sono stati identificati a livello del cervello dei pazienti affetti da Alzheimer); non è ancora chiaro il meccanismo con cui questa colonizzazione avvenga, mi si ipotizza avvenga tramite la circolazione sistemica in seguito ad una batteriemia transitoria (cioè la presenza transitoria nel sangue di batteri generalmente presenti a livello del cavo orale, che si può verificare in seguito a procedure di igiene orale).

In conclusione l’ipotesi confermata dalla letteratura sostiene che la carica batterica e il processo infiammatorio legato alla parodontite possano intensificare l’infiammazione a livello del sistema nervoso centrale, favorendo l’insorgenza della malattia. L’analisi della letteratura evidenzia come la parodontite possa contribuire direttamente all’ambiente infiammatorio periferico mediante l’introduzione di batteri patogeni parodontali o indiretti e di citochine pro-infiammatorie prodotte localmente a livello parodontale in seguito alla colonizzazione batterica dei difetti parodontali.

Risulta evidente che con la comparsa dell’Alzheimer diminuisce la capacità da parte del paziente di eseguire le corrette manovre di igiene orale, e questo porta inevitabilmente ad un peggioramento delle condizioni parodontali che può determinare, come detto, un aumento del declino cognitivo innescando così un processo circolare.

Salute parodontale e cognizione sembrano quindi essere correlate; risultano però necessari ulteriori studi in tale ambito per poter stabilire la correlazione diretta tra le due patologie.

Effettuare regolari controlli con il proprio dentista e affidarsi a dei professionisti per la cura del proprio sorriso e delle proprie gengive resta una raccomandazione valida per la prevenzione di malattie collegate al cavo orale e non solo. Per qualsiasi informazione inerente alla salute delle tue gengive, puoi contattare Parocentro - Centro d’eccellenza a Pisa specializzato nel controllo delle patologie che colpiscono le gengive- tramite l’apposito modulo o chiamare il nostro numero verde.

Fonti:

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