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  1. Cosa è la tasca parodontale
  2. Come si misura
  3. Quando inizia ad essere una profondità “critica”
  4. Cosa si fa alla tasca parodontale durante il trattamento parodontale

 

1. Cosa è la tasca parodontale

La tasca parodontale, detta comunemente sacca parodontale, viene definita come un solco gengivale patologicamente approfondito intorno ad un dente, a livello del margine gengivale; quindi, si riscontra uno spazio tra dente e gengiva, distaccata in conseguenza alla patologia.

La tasca parodontale è causata da un accumulo di batteri che fanno infiammare i tessuti di sostegno presenti intorno ai nostri denti, determinando così, in soggetti geneticamente predisposti, l’insorgenza e la conseguente progressione della parodontite, se questa non viene intercettata e trattata adeguatamente. 

2. Come si misura

Per misurare la profondità di una tasca parodontale si ricorre all’utilizzo di uno strumento apposito, chiamato sonda parodontale. Questa sonda presenta delle tacche millimetrate, fino a 15mm su tutta la sua lunghezza. Per misurare una tasca parodontale si va ad inserire questo strumento all’interno del solco gengivale, all’interno di quello spazio che si ha tra dente e gengiva, e si va a leggere quante tacche scompaiono al momento che l’estremità della sonda si appoggia al fondo della tasca, ovvero al punto dove la gengiva risulta attaccata al dente; il valore registrato prende il nome di profondità di sondaggio della tasca parodontale.

Questo tipo di esame viene definito sondaggio parodontale, e prevede di registrare più valori per ogni elemento dentario. 

3. Quando inizia ad essere una profondità “critica” 

La profondità di sondaggio di una tasca parodontale inizia ad essere critica quando supera i 4 mm.

In termini clinici, si può parlare di tasca gengivale e di tasca parodontale vera e propria.

La prima non prevede una perdita di supporto, ma si ha la presenza di un sondaggio parodontale alterato a causa della presenza di iperplasia gengivale, cioè di un aumento di volume delle gengive, che può essere causato da farmaci, variazioni ormonali o edema; perciò in questo caso registreremo valori alterati di sondaggio parodontale legati però al volume aumentato delle gengive, che quindi si presentano più gonfie e col margine gengivale che si è spostato verso la corona del dente, anziché verso la radice.

In questo caso non si ha distruzione del supporto osseo; pertanto, questa situazione è tipica della gengivite, che rappresenta uno stadio reversibile della patologia

La tasca parodontale invece presenta una profondità di sondaggio patologica legata alla migrazione del margine gengivale verso la radice dell’elemento dentario; quindi, si assiste ad una perdita irreversibile a livello dei tessuti di supporto del dente ed a una conseguente esposizione della radice degli elementi dentari che normalmente risulta essere coperta dal tessuto gengivale. 

Entrambe le tasche descritte dovranno essere trattate, poiché in entrambe le situazioni siamo in presenza di tessuto gengivale infiammato intorno agli elementi dentari, e questo comporta la presenza di batteri patogeni che possono far progredire la parodontite, che può portare in ultima istanza alla perdita degli elementi dentari

4. Cosa si fa alla tasca parodontale durante il trattamento parodontale

Andare a trattare una tasca parodontale vuol dire andare ad eseguire tutte quelle procedure necessarie a rimuovere dalla superficie dei nostri denti gli accumuli di batteri, quindi gli accumuli di placca (depositi molli) e tartaro (depositi duri), responsabili dell’infiammazione e quindi della tasca parodontale.

Si procederà quindi, mediante strumenti appositi che possono essere:

  • Ultrasonici: quindi con l’utilizzo di ablatori con appositi inserti, le punte, necessari per la rimozione sia di depositi duri che molli;
  • Manuali: ovvero le curettes, utilizzate oltre che per la rimozione di depositi batterici duri e molli, anche per rendere nuovamente liscia la superficie dentale;
  • Airpolishing: ovvero strumenti che si avvalgono di apposite polveri a base di glicina volte alla rimozione dei soliti depositi molli nell'esecuzione di sedute di trattamento parodontale.

 

Si andranno quindi a rimuovere sia a livello sopragengivale (quindi a livello della porzione di dente che risulta visibile in bocca e non coperta dalla gengiva) che a livello sottogengivale, cioè a livello della tasca parodontale (quindi di quella porzione di dente coperta dalla gengiva che risulta però distaccata dal dente) tutti gli accumuli di batteri presenti, andando poi a rendere nuovamente liscia la superficie dei denti per permettere alla gengiva di guarire e alla tasca parodontale di chiudersi, obiettivo fondamentale del trattamento.

Dieter D. Bosshardt, “The periodontal pocket: pathogenesis, histopathology and consequences”, Periodontology 2000. 2018 Feb;76(1):43-50. doi: 10.1111/prd.12153. Epub 2017 Nov 30.

 

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